I tumori e la loro genetica

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Tempo di lettura: 3 min

Il tumore è una malattia genetica, legata ai geni, infatti è dovuta all’accumulo di mutazioni su geni che controllano il bilanciamento tra proliferazione e differenziamento cellulare.
Verranno selezionate le cellule tumorali che presentano un vantaggio proliferativo, una selezione analoga al concetto proposto da Darwin.
I geni di nostro interesse saranno oncogeni, oncosoppressori e geni implicati nella riparazione dei danni al DNA. In questa prima parte l’attenzione sarà rivolta agli oncogeni. Questa tipologia di geni, in risposta a segnali di crescita, i “mitogeni”, inducono la cellula a dividersi, quindi sono fondamentali nella proliferazione cellulare.

In una cellula tumorale si verificano mutazioni a carico di questi geni, così la cellula prolifererà eccessivamente.
Inoltre gli oncogeni sono aploinsufficienti, ossia un singolo evento di mutazione che aumenti l’attività di una delle due copie del gene; è una mutazione per acquisto di funzione, in gergo tecnico denominata “gain of function”.

Il gene MYC ne è un esempio.
MYC è un proto-oncogene che codifica per la sua proteina omologa. MYC, dopo mutazione, viene espresso a livelli non fisiologici e diventa un oncogene, infatti risulta essere over-espresso in alcune leucemie umane come il linfoma di Burkitt.
In questi casi MYC si trova ad essere regolato da una regione che è facilmente bersaglio di mutazioni, ciò si riflette sull’espressione di MYC stesso.
Le mutazioni possono andare a interessare regioni di MYC riconosciute da p53, un oncosoppressore. P53 ha la funzione di sequestrare la proteina MYC una volta che ha svolto la sua funzione, ma se non può avere interazioni allora non potrà svolgere il suo lavoro e MYC sarà presente a livelli eccessivi.

È stato notato che gli oncogeni possono cooperare, così che il loro effetto sia amplificato.
Attraverso esperimenti condotti su modello murino è stata verificata la cooperazione tra MYC e RAS, un oncogene.
Nel primo caso nel topo fu inserita solo la forma di RAS mutata e si ottenne sviluppo tumorale nel 50% dei casi.
Nel secondo caso venne inserita solamente la forma mutata di MYC, in questo caso fu rilevato sviluppo tumorale nel 25% dei topi.
Infine nel terzo caso furono inseriti sia MYC che RAS mutati, quest’ultimo esperimento ottenne uno sviluppo tumorale del 100%.
Sono necessari più eventi di mutazione per avere sviluppo tumorale; se una cellula è già stata bersaglio di un primo evento di mutazione allora è molto probabile che lo sia anche per un secondo.
Capiamo quanto anche la componente genetica contribuisca a rendere un tumore cosi complesso.

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L’oncologia semplificata con logica.

Da studente di biologia mentre approfondivo i miei interessi scientifici ho voluto renderli più comprensibili alle persone non appartenenti a questo ambito.

Ho pensato così di aprire OnkologiK.com, un sito in cui argomenti scientifici vengono spiegati nel modo più semplice possibile sulla base di fonti autorevoli in materia.